Il principio cosciente

Risaliamo al momento della nascita: se vediamo la nostra vita come il percorso del pendolo, da un'estremità all'altra, diciamo che risaliamo al punto iniziale. Se osserviamo un piccolo essere appena nato (potrebbe essere anche un piccolo animale) e ci chiediamo se ha capacità senso - motorie, cosa pensate?

Possiamo dire che, in un bambino appena nato, ci siano movimenti a livello di arti ma non sappiamo da che cosa nascano questi movimenti. Un bambino appena nato, in effetti, non è in grado di percepire una forma o un colore.
Non è in grado di differenziare suoni o parole

Né è in grado di differenziare i vari gusti
Non è ancora in grado né di sedersi né di stare in piedi
Noi possiamo osservare, all'interno di questo corpicino, la presenza della vita che si manifesta attraverso il movimento. Sappiamo che il bambino è vivo perché osserviamo i suoi movimenti. 


Ci sono animali i cui occhi rimangono chiusi anche per giorni, dopo la nascita e solo lentamente cominciano ad aprirli.
Il bambino appena nato, in genere, dorme quasi tutto il tempo e i suoi occhi rimangono chiusi.
Queste due realtà che già esistono al momento della nascita, ci riportano all'inizio dello schema del Samkhya, ai primi due termini:
Purusha e prakriti.
Coscienza in quanto principio vitale e movimento del corpo. I due elementi sono questi: Principio Cosciente o Vita e Movimento
Il processo di crescita avviene attraverso la nascita di questa capacità che è Buddhi, Buddhi nasce la facoltà di cominciare a prendere delle decisioni, di voler fare delle cose per conto proprio, Ahamkara.
Per esempio: il bambino che rifiuta il biberon, se non ne ha voglia, quando la mamma glielo dà.
All'inizio il bambino fa quello che l'adulto gli propone; gli viene messo il biberon in bocca e subito inizia a succhiare; in seguito comincia a decidere quando vuole e quando non vuole. Potrebbe anche essere che voglia il biberon e, se la mamma non glielo dà, il bambino piange…
Qualcosa comincia a crescere dentro di lui, il bambino è entrato in quella fase in cui comincia ad essere assertivo, a sapere che cosa vuole (Ahamkara), comincia a capire e a farci capire quali sono i suoi disagi.
Vediamo che Prakriti prolifera in varie capacità, sempre a partire dal principio originario che è quello della Coscienza.
Se non c'è Coscienza, non possiamo parlare in termini di Evoluti di Prakriti o di sviluppo.
Poi troviamo questo termine: Manas o Mente, secondo lo schema, Manas sarebbe la facoltà che ci permette di percepire e di sperimentare.


Le percezioni possono essere di doppia natura:

  1. Possono riguardare l'ambiente esterno

  2. Possono essere percezioni che si attivano dentro di noi e che riguardano quello che noi sentiamo dentro

Attraverso le percezioni che si riferiscono ad avvenimenti interiori, attiviamo non solo la mente, manaa ma, di conseguenza, anche l'aspetto di ahmakara e di buddhi, l'intelletto.
In questo processo di porci delle domande e darci delle risposte, noi cominciamo a capire che cosa ci manca; prima o dopo, questi aspetti compaiono.
All'inizio ci sentiamo un po' persi, tendiamo ad addormentarci ma, in seguito, cominciamo a capire quali sono i funzionamenti interiori.
Per quanto mi riguarda, posso ritenermi uno che facilita il contatto della persona con se stessa.
Sappiamo che ahmakara non smette mai di funzionare, sappiamo che i pensieri continueranno ad emergere ma il mio invito è: lasciateli emergere, però, lasciateli anche andare, non tratteneteli.
Sperimentate ciò che avviene dentro di voi, distaccandovi, di tanto in tanto, dai venti elementi che vi collegano con il mondo esterno.