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Yoga per la salute e il benessere

Yoga e armonia

Si deve ormai differenziare lo yoga rivolto al benessere e all’equilibrio della persona, dallo yoga che è praticato come sport o fitness che a volte può contemplare una attività estrema, dove le “posizioni da assumere” diventano l’obiettivo finale della pratica stessa (e non sempre sono esenti da rischi per il sistema muscolare e articolare).


Avere cura del proprio corpo. Asana e prana

"Avere cura del proprio corpo" è un invito a risvegliare, grazie allo yoga, le risorse fisiche, respiratorie e mentali dell’individuo.
Le posizioni da assumere dobvranno produrre sensazioni gradevoli e non dare sensazione di affaticamento o mettere in difficoltà.


Yoga e vitalità

La forza vitale risvegliata all’interno, attraverso un uso mirato di asana, pranyama, dharana e dhyana, diventa un supporto utile per sostenere l’individuo nei momenti di difficoltà (la presenza di corsi di yoga all’istituto Nazionale dei tumori di Milano ne è la prova).


Haimsa

La differenza con lo yoga praticato come sport è che la maggior parte delle pratiche classiche dello yoga devono essere estremamente calibrate, impostate su un attento e preciso ascolto del proprio corpo e nel rispetto di una delle regole fondamentali presenti nei testi classi: haimsa, cioè, non farsi del male.


Liberazione dalla sofferenza

I testi classici dello yoga abbondano di indicazioni volte al recupero e al mantenimento della salute. Posizioni, tecniche respiratorie, pratiche purificatorie e meditazioni sono gli strumenti utilizzati a tal fine.

Va fatto notare che ogni testo classico dello yoga dedica almeno la metà dei suoi contenuti allo studio dei motivi della sofferenze e dei rimedi per uscire da tale condizione. Sappiamo bene che la ricerca della liberazione dalla sofferenza è uno dei cardini della tradizione buddista oltre che yogica.


I testi classici

  • Yoga sutra di Patanjali

    Lo yoga consiste in un arresto delle funzioni mentali. (PYS I, 2)
    Queste attività mentali possono procurare sofferenza. (PYS I, 5)
    I rimedi per ridurre la sofferenza sono “il distacco” e le “pratiche”. (PYS I, 12

  • Samkhya

    Tre tipi di sofferenza ci affliggono. Nasce quindi il desiderio di conoscere i mezzi atti a reprimere questa oppressione. Guardandoci attorno, non vedremo mai nessuno che sia uscito completamente dalla sofferenza; non c’è rimedio definitivo. (SK I)

    I mezzi conosciuti comportano limitazioni, esaurimento e squilibrio. Superiori a questi è quel mezzo che consiste nella conoscenza discriminante del manifesto dell’immanifesto e di colui che conosce. (SK II)
  • Bhagavad Gita

    Alla vista della mia gente, padri, nonni, figli, nipoti, amici d’infanzia, compagni, maestri, zii, cugini, precettori, chi in un esercito, chi nell’altro, pronti per una battaglia fratricida, sento tremare le braccia, tutto il mio corpo rabbrividisce, mi si asciuga la bocca e i capelli mi si drizzano dallo spavento.
    Non posso neppure reggere il mio arco e mi sento bruciare la pelle. Le gambe non mi tengono, e la mia mente è tutto un vortice. BG I, 26-33.

  • Hata-pradipika

    Hatha offre un rifugio a coloro che sono afflitti dalle sofferenze della vita. Hatha dà il supporto per tutti i diversi rami dello yoga, come il supporto della tartaruga alla terra. 1, 10

    Pascimatana asana causa il passaggio delle correnti del prana attraverso il susumna, aumentando il fuoco gastrico, riducendo la pancia e offrendo alla persona una buona salute. 2, 15