Il fine della meditazione

Meditazione in senso generale è una pratica che consente all’uomo di accedere a stati mentali non abituali.
Qual è il fine della meditazione? 

La meditazione è un processo

La meditazione è un processo, non ha precisi obiettivi che possono essere diversificati anche se sottostanno a delle linee comuni di fondo. Non esistono meditazioni valide per ogni epoca, cultura, individuo. La meditazione può essere presente sotto forma di nomi diversi e utilizzata a volte anche inconsapevolmente da molte persone nel campo del lavoro, dell’arte, della vita affettiva proprio perché la meditazione è uno stato mentale ed è la vita stessa a guidarci attraverso esperienze, di tipo meditativo, alla scoperta della realtà.


Dharana

La meditazione può essere finalizzata a un obiettivo o non finalizzata. Se è finalizzata a un obiettivo può essere chiamata dharana. Se non è finalizzata, è uno stato mentale, uno stato d'essere nella semplicità o una sorta di esplorazione dell’ignoto.
Se si intende la preghiera come una forma di meditazione allora la finalità è creare una relazione con la divinità.
Se intendo la meditazione come una forma di concentrazione possono praticare per accrescere le mie qualità, le mie potenzialità.


Meditazioni alchemiche

Esistono meditazioni “moderne” cioè create da gruppi o correnti spirituali o filosofiche ed esistono meditazioni classiche, che fanno cioè riferimento a testi o pratiche collaudate da millenni.
Esistono inoltre forme di meditazione presenti in ogni epoca e cultura. Esistono meditazioni cristiane, taoiste, buddiste, alchemiche, sciamaniche, sufi, yogiche, a carattere psicanalitico e filosofico.


Una visione profonda

La meditazione è una forma di orientamento della propria vita poiché può lavorare sugli schemi di comportamento o schemi corporei o emozionali. L’ individuo tende con la meditazione a espandere la propria visione limitata a favore di una consapevolezza di sé e della realtà più ampia, profonda o completa.


Armonia con il tutto

“Pratica mentale che, attraverso opportuni esercizi, porta a un oltre-passamento dell’esperienza abituale di tipo egocentrico e razionale, in vista di un assorbimento in una esperienza più vasta che consente di esperire il proprio Sé più profondo e in armonia con il tutto”. (Galimberti).


Meditazione in Patanjali

La meditazione nella tradizione dello yoga trova la sua origine nelle Upanisad cosiddette aniche e medie. 
La meditazione è un aspetto, una tappa della pratica dello yoga e, secondo lo yoga sutra di Patanjali, è una delle fasi attraverso cui il praticante raggiunge l’equilibrio, la liberazione dalla sofferenza e si congiunge con le profondità del proprio essere e della natura.